Coronavirus in Italia, il bollettino del 17 novembre. Picco dei decessi, si abbassa il tasso di positività. Rezza: “L’epidemia non cresce”.
ROMA – Coronavirus in Italia, il bollettino del 17 novembre. Sono 32.191 i nuovi casi nel nostro Paese su 208.458 tamponi. Un dato che ha fatto scendere il tasso di positività al 15,4%.
I decessi registrati sono stati 731 (picco di questa seconda ondata n.d.r.). Dato influenzato (in parte) dalle revisione dei numeri del Veneto (100 in più negli ultimi 4 giorni n.d.r.). Aumentano di 120 unità i ricoveri in terapia intensiva. Sono più di 500 quelli ordinari.
Rezza: “L’epidemia non cresce”
I dati in conferenza stampa sono stati commentati da Gianni Rezza: “Abbiamo un quadro stabile con una lieve diminuzione dei positivi, ma con indicatori sui ricoveri e i decessi che non sono buoni e che rappresentano la conseguenza dei casi cumulatisi in queste settimane. Al momento non c’è una crescita dell’epidemia, ma forse una leggera diminuzione“.
Brusaferro: “Vogliamo portare il valore Rt sotto l’1”
In conferenza stampa è intervenuto anche Silvio Brusaferro: “Cosa succederà a Natale dipenderà molto da come ci comportiamo – ha detto il presidente dell’Iss, riportato dal Corriere della Sera – se rispettiamo le regole. L’aver adottato delle misure stringenti nelle zone del Paese dove l’Rt è più elevato ha le finalità di raffreddare l’indicatore e che rapidamente l’Rt vada sotto 1, che comunque vuol dire una crescita dei casi più lenta, ma sempre una crescita […]“.
E sui 21 indicatori ha aggiunto: “La stima di rischio mette insieme alcuni indicatori di andamento dell’epidemia, ci consente di valutare l’efficienza ed efficacia dei sistemi, non è una pagella […]. Gli indicatori sono un mix di dati che possono essere forniti in maniera tempestiva e altri che richiedono un tempo necessario a raccogliere un insieme di informazioni raccolte a livello individuale. Ci sono tempi, come quello di incubazione, da cui dipende poi l’arco di tempo necessario per la raccolta dei dati“.